giovedì 6 dicembre 2007

ARMI IN MACCHINA/CAMPER... cosa si rischia

Un articolo tratto da una rivista del settore
Francesco Scinìa,
Vice Questore Aggiunto Polizia di Stato

Il timore di rapine ed aggressioni fa sorgere in molti il desiderio di armarsi, o almeno di avere a portata di mano qualcosa che, all’occorrenza, possa garantire un’efficace difesa contro i malintenzionati. Si dice che alcuni tengano nel cruscotto una pistola giocattolo, confidando nel suo effetto deterrente, oppure il cric o altri strumenti atti ad offendere, cioè armi improprie, nella beata convinzione di non correre alcun rischio legale, avendo sentito dire che “in macchina si può tenere di tutto, basta avere una scusa plausibile”. Oppure che, se l’arnese non è tenuto addosso, ma nel cassetto del cruscotto o sul pavimento, il guidatore lo sta semplicemente trasportando e ciò sarebbe sempre lecito.
Le cose non stanno proprio così: tenere un’arma, propria o impropria, nell’abitacolo, con possibilità di uso immediato, configura sempre la fattispecie del porto. Il trasporto ricorre quando l’oggetto viaggia nel bagagliaio o comunque non è immediatamente adoperabile. Esaminiamo ora alcune ipotesi:
Armi comuni da sparo: occorre il porto d’armi, lo sanno tutti. Chi non ce l’ha, rischia la reclusione da 1 anno e 4 mesi fino a 6 anni ed 8 mesi. Quindi, lasciamole a casa;
Armi bianche (sciabole, spade, pugnali, stiletti, mollette, bastoni ferrati, sfollagente, noccoliere e simili): non esiste una licenza che abiliti al loro porto, che è vietato in modo assoluto e punito con l’arresto da 18 mesi a 3 anni. Quindi, lasciamole a casa.
Armi giocattolo: “devono avere l’estremità della canna parzialmente o totalmente occlusa da un visibile tappo rosso incorporato” (art.5, L. 18/04/1975 n. 110). Vendita e detenzione sono lecite, mentre non esiste alcun divieto espresso al porto. Ma chi rimuove il tappo rischia le stesse pene previste per il porto abusivo di armi comuni da sparo.
La Corte di Cassazione (sent. n. 3394 del 6.03.1992) ha però affermato che “Il semplice uso o porto fuori della propria abitazione di un giocattolo riproducente un’arma privo di tappo rosso non è previsto dalla legge come reato. L’uso o il porto fuori della propria abitazione di un tale giocattolo assume rilevanza penale soltanto se mediante esso si realizzi un diverso reato del quale l’uso o il porto di un’arma rappresenti elemento costitutivo o circostanza aggravante”. In parole povere, finché il giocattolo resta chiuso nel cassetto, non c’è alcun problema (salvo spiegare al giudice perché lo tenevamo lì). Ma se lo tiriamo fuori per reagire ad un’aggressione, anche contro un soggetto armato, commettiamo un reato (minaccia aggravata) e questo basta a renderci responsabili anche di porto abusivo d’armi. Conclusione: lasciamole a casa.
Armi improprie: strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche nonché qualsiasi altro oggetto “chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l’offesa alla persona” (art.4, L.18/04/1975 n. 110). L’elencazione, a questo punto, può essere lunga quanto vogliamo: coltelli da sub, da cucina, da caccia, forbici, cesoie, roncole, zappe, mattarelli, spranghe, bastoni, martelli, asce, chiavi inglesi, cacciaviti, cutter… La loro detenzione (in casa, in garage, in negozio) è sempre lecita, ma la norma ne vieta il porto, fuori dell’abitazione, “senza giustificato motivo” e prevede l’arresto da un mese ad un anno e l’ammenda fino a £.400.000. Si ha giustificato motivo se, avuto riguardo alle circostanze di tempo e di luogo, la presenza di tali attrezzi appare verosimilmente connessa all’attività esercitata. Ad esempio, è normale che un pescatore subacqueo si aggiri lungo una scogliera con fucile, fiocina, tridente e coltello da sub. Non è normale che quel coltello resti nella tasca della portiera dell’auto dopo la battuta di pesca: non c’è alcun motivo di non riporlo nel bagagliaio insieme al resto dell’attrezzatura. Ancora, è normale che un idraulico, in un giorno feriale ed in orario di lavoro, porti attrezzi tipici del suo mestiere, in luoghi ove esso è esercitabile. Ma se si aggira alle due del mattino sotto casa dell’amante dell’ex moglie con una chiave inglese da 2 kg. in mano (e la bava alla bocca), difficilmente riuscirà a convincere gli inquirenti che stava intervenendo per una chiamata urgente. Idem per quanto riguarda macellai, fabbri, falegnami, barbieri, contadini che, per il loro lavoro, usano normalmente attrezzi taglienti o pericolosi. Riassumendo: nell’abitacolo dell’auto si può tenere tutto ciò che ha direttamente a che fare con l’uso del veicolo, quindi pinze e cacciaviti devono stare nel bagagliaio, assieme al cric e a tutti quegli oggetti su elencati, indispensabili per la professione, ma sicuramente superflui mentre si guida. E’ invece e certamente lecito tenere una torcia elettrica, anche molto pesante, o un antifurto meccanico del tipo “a ombrello”, che pure è assai simile ad una mazza ferrata o, una catena col lucchetto: in questi casi il giustificato motivo è innegabile e nessuno potrà contestarci nulla. Il problema semmai è un altro: reagire contro un aggressore a volte può farci vincere un soggiorno (pensione completa) al Grand Hotel Grazia & Giustizia (se gli facciamo male) o al Traumatologi & Ortopedici riuniti (se non ci riusciamo): l’antagonista, nove volte su dieci, è un apprezzato maestro nell’uso di coltelli, bottiglie rotte e simili, anche perché meticolosamente addestrato, fin dalla più tenera età, in frequentissimi incontri con avversari di pari livello agonistico nella premiata palestra-taverna Fiasco D’Oro.
Conclusione: adesso sapete cosa rischiate, in tutti i sensi, a tenere armi improprie in auto e a difendervi con queste.
Francesco Scinìa, Vice Questore Aggiunto Polizia di Stato

2 commenti:

Enrico ha detto...

salve sono una guardia particolare giurata Volontaria,faccio parte di una associazione ambientale,chiedevo guandi si è servizio di controllo in montagna si pui portare in fondina sulla divisa una pistola giocattolo con tappo rosso,x una guestione anche visiva.Grazie

Anonimo ha detto...

No, le guardie venatorie volontarie non possono girare armate.